8 Dicembre 2022
Una seconda tranche di 5 titoli, tutti usciti nel 2022, e mi sa che non finisce qui.
Nicolò Targhetta, Piove per esigenze di trama. La prima indagine del commissario Elfo, Becco Giallo
Succede così. Ogni tanto un personaggio viene abbandonato. Capita quando il suo autore si dimentica di lui, quando lo fa morire come nel caso di Bjørnson, o semplicemente quando smette di scriverlo senza averne esaurito l’arco narrativo. Di solito è un comprimario o un antagonista, più di rado un protagonista. Chiunque sia, fa sempre la fine del cane in autostrada. Lasciato a se stesso, privato di una degna conclusione, si ritrova a errare nel più spaventoso e sconosciuto degli inferni: la realtà.
Di libri fantasy, con elfi protagonisti, ne sono stati scritti tantissimi, ma chi ha mai letto di un elfo che scappa dal proprio libro, per diventare uno scapestrato commissario di polizia e potersi così, finalmente, liberare dalle grinfie del proprio autore? Un elfo che, tra l’altro, si chiama Terenss’ll… Ai limiti della sociopatia e sempre più paranoico, il commissario Elfo lotta per tutto il romanzo con il solo intento di sfuggire a qualsiasi trama. Con lui ci sarà Tegolina, ex protagonista di una fiaba lituana da cui è fuggita, con la speranza di affermarsi come poliziotta risoluta e dura in qualche saga poliziesca. Sarà il freddo e calcolatore Bjorn Bjørnson, eroe di una serie di romanzi svedesi, a spedire Tegolina nella stessa centrale periferica di Elfo. Nemmeno la morte di un noto giallista però, e la notizia di un segreto capace di rivoluzionare la letteratura, riusciranno a placare la delusione e la rabbia del commissario Elfo, perché in quella città dove convivono persone e personaggi letterari, nessuno smette mai di scrivere, e il pericolo di essere ricacciati nell’ennesima trama, banale e piatta, è sempre in agguato.
Matteo Melchiorre, Il duca, Einaudi
In Maria c’erano poi spiriti contrastanti, cose che non tornavano, cose che andavano e venivano, trattenimenti e slanci, contraddizioni, stonature. Mi dicevo, fantasticando, che maria poteva anche essere cresciuta nei boschi, selvatica, incantesimata dalla luna, dagli astri, dalle brezze, dalle foglie; e che poteva sembrare al tempo stesso aver lungamente dimorato nella purezza geometrica di un tempio, tra altari e silenzi bianchissimi.
Un piccolo paese di montagna, un’antica villa circondata dai boschi, Vallorgàna, un luogo isolato, sospeso nel tempo, e un antagonismo tra i potenti locali sono i cardini intorno ai quali si muovono le vicende della nobile famiglia Cimamonte. L’ultimo erede rimasto, tornato a vivere nella vecchia tenuta dopo anni di abbandono, sembra aver trovato un equilibrio e una pace interiore insperati. Un giorno il suo aiutante Nelso, di ritorno dalla montagna, si reca in villa per avvisarlo di un furto di legname all’interno della proprietà. Il più probabile indiziato, l’allevatore Mario Fastréda, “signorotto” ottuagenario della valle, mal tollera il nuovo venuto perché vede insidiata la propria autorità. Il duca incontra anche Maria, una giovane donna misteriosa, con la quale la frequentazione si infittisce, pur nella diffidenza reciproca. Il paese si divide in due fazioni e il duca, dopo una prima passiva indifferenza, si lascerà coinvolgere sempre di più nella faida. E prenderà a scavare nella storia di famiglia grazie all’aiuto di un amico bibliotecario, scoprendo fatti e legami inaspettati che hanno ancora conseguenze sul presente. Protagonisti della storia sono anche i paesaggi e i boschi con la loro fauna, percepiti dal duca come fragili e preziosi. Un romanzo singolare e unico nel panorama delle uscite di narrativa italiana del 2022.
Mariana Leky, La confezionista, Keller, traduzione di Scilla Forti
Portò regali e aneddoti, aveva vissuto tanto, aveva tenuto conferenze del tutto improvvisate sulle dentiere, si era messo più volte in pericolo anche nei parchi nazionali americani, e io inorridii, perché solo allora mi resi conto di quanto poco avessi vissuto: presa com’ero ad aspettare il suo ritorno, avevo vissuto solo lo stretto indispensabile.
La vita di Katja Wiesberg scorre tranquilla, fino a che una serie tragica di eventi non la costringe a rifugiarsi in una sorta di esistenza fantastica, che a tratti sembra essere più vera del reale. Dopo aver perso il lavoro di traduttrice e quasi del tutto la vista, le muore il marito Jakob. Dopo qualche tempo le compare un fantasma: è il defunto vicino di casa, il dottor Blank, che diventerà un fedele compagno. A completare il quadro delle apparizioni ci pensa Armin, un pompiere che sostiene di essere stato chiamato per un incendio inesistente, e che da quel momento sarà una presenza costante nella vita di Katja. Tante buffe esistenze da cui attinge nuova linfa la protagonista di questo romanzo eccentrico e delicato, dove un pompiere innamorato dei film di karate e vecchi mariti fantasma riescono a tramutare la tristezza in possibilità di gioia. Ritroviamo ne La confezionista le atmosfere del successo dell’autrice, Quel che si vede da qui, pubblicato qualche anno fa sempre da Keller.
Hernan Diaz, Trust, Feltrinelli, traduzione di Ada Arduini
Disciplina, creatività e una coerenza quasi meccanica furono i fattori essenziali a portare i successi di Rask a un nuovo livello, ma non gli unici. La sua prosperità coincideva con il ruggente ottimismo dei tempi. Il mondo non aveva mai sperimentato nulla di simile alla crescita dell’economia americana negli anni venti. la produzione era ai massimi storici, e lo stesso si poteva dire de profitti. […] L’industria automobilistica riusciva a malapena a tenere il passo con l’insaziabile domanda di velocità che si era impossessata dell’intera nazione.
Andrew Bevel è un ricco uomo di successo, un selfmade man che ha accumulato ingenti ricchezze in seguito alla crisi finanziaria del ’29. durante gli anni ’50, decide di pubblicare un libro autobiografico in risposta a un romanzo che, se pure sotto pseudonimo (Rask), lo ritrae in maniera a suo parere diffamatoria. La sua dattilografa, Ida Partenza, è figlia di un anarchico italiano. Lo scopo del romanzo è quello di celebrare la propria ascesa economica, e soprattutto raccontare chi era stata veramente Mildred, la defunta moglie. Tuttavia, la scomparsa improvvisa del ricco finanziere costringe Ida Partenza a lasciare incompiuto il romanzo. Sarà solo trent’anni più tardi, dopo aver avuto accesso ai documenti segreti dei Bevel e ai diari di Mildred, che Ida Partenza riuscirà a far luce sulla verità. Le vite e i misteri dei coniugi Bevel, il mondo di Wall Street, la vita politica e culturale newyorkese dagli anni venti sono gli elementi che caratterizzano la trama e il contesto di Trust, un romanzo scandito in 4 tempi o, meglio, lo stesso romanzo scritto 4 volte da voci diverse; anche per questo unico e avvincente.
Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico, Laurana
Raccontami dei cimiteri sconfinati sorti su antiche stazioni tra Dolores Hidalgo e Mineral de Pozos dove le anime dei passeggeri si incontrano per un rum prima di svanire nel nulla, delle distese di yucca che abbracciano i binari fino a Saltillo, della violenza dei torrenti quando la pioggia li nutre come bestie feroci e della giovenca di Josefina, trascinata con gli zoccoli all’aria fino al lago di Texcoco; […] e infine raccontami di un giovane viaggiatore perduto tra cieli e deserti, tra foreste e montagne, narratore delle inesauribili liriche del nostro amato Messico.
In un lungo viaggio spaziale e temporale, ambientato fra il 1943 e il 1945, con flashback narrativi che spostano le vicende tra il 1929 e il 1933, Ferrovie del Messico racconta le surreali vicende di Cesco Magetti, un membro della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria di Asti. Cesco, che soffre di un tormentoso mal di denti, si trascina nel dolore pur di non lasciarsi curare dai dentisti, verso i quali prova una paura irrisolvibile; pertanto, prova a lenire i suoi dolori con il vino e l’idrolitina. I suoi patimenti peggiori, tuttavia, riguardano Tilde Giordano, affascinante bibliotecaria di cui si innamora perdutamente. E, soprattutto, un’ardua missione: incaricato dal terzo reich, Cesco deve realizzare una mappa puntuale delle ferrovie del Messico. È infatti in Messico, nella città di Santa Brígida de la Ciénaga, che secondo i nazisti si nasconde un ordigno terrificante: “l’arma risolutiva”. Per realizzare la complicata mappa, Cesco dovrà servirsi di un libro introvabile, il cui titolo è La Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México, di tale Gustavo Adolfo Baz. Attraverso una carrellata di strambi personaggi e l’intreccio di vicende comiche quanto tragiche, Griffi costruisce un romanzo avventuroso e delicato, spassoso ed emozionante, letterario e a tratti parlato, un affresco fantastico e realistico capace di tenere lettrici e lettori incollati sulla pagina che corre, in viaggio, fino all’ultima stazione.
LA LIBRAIA
Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.
Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.