Il peso
La vita di Arthur Opp, ex professore di Letteratura, è disegnata dai confini del suo corpo. Incapace di governare la fame di cibo, di amore, di rispetto, Arthur non esce più dalla sua casa di Brooklyn. L’unica persona che gli sta a cuore è Charlene, una ex allieva con cui ha mantenuto per anni una corrispondenza tenera e profonda, ma che da qualche tempo non sente più. Finché un giorno Charlene lo chiama per chiedergli di aiutare negli studi il figlio Kel, giovane promessa del baseball. Arthur prova a contattare il ragazzo senza riuscirci: Kel è in crisi, ha grandi aspirazioni ma poche risorse, e non tollera di vedere sua madre consumarsi nell’alcol e nella depressione. Poco alla volta, attraverso piccoli gesti e umanissime coincidenze, l’amore di Charlene avvicinerà Kel e Arthur, liberandoli dal peso del proprio dolore, e darà loro la possibilità di mostrarsi agli altri senza più disperazione né vergogna. Con una scrittura limpida, Liz Moore parla dei vuoti d’amore e di felicità che la vita può scavare nei corpi, vuoti da riempire a ogni costo. E racconta del desiderio di cura e di affetto capace di avvicinare le generazioni, creare famiglie, e scacciare per sempre la solitudine.