L’albero dei fiori viola è diviso in sette capitoli che corrispondono a sette periodi dal 1983 al 2011, e si svolge in Iran, a Teheran e a Evin, il carcere di Teheran, e anche in Italia, a Torino. È la storia di donne e uomini di grande coraggio, che nessun regime oscurantista riesce a spegnere o a occultare; che hanno rischiato e rischiano, per la libertà, di essere separate, e separati, dalla famiglia, dai figli piccolissimi; che resistono strenuamente, nelle carceri, sfidando le torture e la morte. Ed è la storia delle nuove generazioni, nate e cresciute in tutte le parti del mondo, in una diaspora che porta, al mondo, così tanta bellezza. E delle nuove generazioni che invece, rimaste in patria, lottano, oggi ancora, come trenta anni fa: giovani donne e uomini, uniti. Un romanzo drammatico, basato sulle esperienze dell’autrice, della sua famiglia e dei suoi amici, e un affresco della vita quotidiana in carcere e a Teheran, dei suoi colori, dei suoi sapori, dei suoi odori. La scrittura sensibile e accorta di Sahar Delijani prende per mano e accompagna, con grande maturità, per un cammino che è impervio, disperato, e tuttavia non manca di dolcezza e di speranza.

Sahar Delijani è nata nella prigione di Evin, a Teheran, nel 1983, anno in cui i suoi genitori furono arrestati per la lotta politica contro il regime islamico. Nel 1996 i genitori decisero di emigrare in California. Nel 2002 Sahar fu accettata dall’Università di Berkeley, dove si è laureata in Letteratura Comparata. Nel 2006, dopo aver conosciuto suo marito a Berkeley, si è trasferita a Torino.

Sahar Delijani, L’albero dei fiori viola, RIzzoli 2013, 358 pagine, € 18