26 Novembre 2017

Il serpente dell’Essex, di Sarah Perry

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Un signor romanzo, che intrattiene e appassiona, ideale per i pomeriggi brumosi in cui fa scuro presto e la luce dorata delle lampade da lettura si diffonde dalle finestre. Sarah Perry si rifà a una gloriosa tradizione letteraria: ne Il serpente dell’Essex troviamo echi dei romanzi delle sorelle Brontë, di Jane Austen, perfino di A. S. Byatt. Nella Londra di fine Ottocento la protagonista, Cora Seaborne, resta vedova dell’anziano marito, una sorta di aguzzino a cui ha sacrificato gli anni di una non lontana gioventù. Libera, rispolvera la vecchia passione per la ricerca e lo studio dei fossili e parte per Colchester, nell’Essex, ispirata dal lavoro della paleontologa Mary Anning. Qui trova una comunità cristallizzata nel terrore per un mostro acquatico, un enorme serpente che – si dice – dimora nelle acque del Blackwater, ha reso pazzo uno degli abitanti del villaggio e, pare, causato l’annegamento di un altro paesano; il drago fa parte della tradizione locale, essendo pure stato immortalato nel legno di un banco della chiesa, e affascina Cora, che intravede la possibilità di scoprire e catalogare una nuova specie. Cora fa la conoscenza di William Ransome, il vicario, e della sua famiglia. Con lui crea un legame di complicità intellettuale ed emotiva, pur nell’estrema diversità di caratteri e ideali. Altre figure del romanzo, caratterizzate con grande profondità, sono Martha, amica, bambinaia (Cora ha infatti un figlio, Francis, un introverso e misterioso bambino) e attivista a favore dei poveri di Londra e il dottor Luke Garrett, innamorato sostenitore della bella vedova. La prosa ricca e avvolgente, la varietà dei temi, in cui non manca un tocco gotico, rendono Il serpente dell’Essex una lettura davvero bella e godibile.

Sarah Perry, Il serpente dell’Essex, Neri Pozza 2017, 18 euro, traduzione di Chiara Brovelli

ALTRE LETTURE

Laura Battaglia racconta in questo diario illustrato da Paola Cannatella la sua esperienza di giornalista e reporter in Yemen, a Sana’a, la città che Pier Paolo Pasolini paragonava, per bellezza, a Venezia. Feste nuziali, confronti interreligiosi, la guerra, i droni e un incontro che cambierà la vita dell’autrice.
Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella, La sposa yemenita, Becco Giallo 2017, 16 euro

Il secondo volume della trilogia iniziata con La fine dei vandalismi: nuove storie con i personaggi di Grouse County; protagonisti sono questa volta Charles (Tiny) e la sua famiglia, nel breve arco temporale di un fine settimana.
Tom Drury, A caccia nei sogni, NN Editore 2017, 18 euro, traduzione di Gianni Pannofino

Il sottotitolo recita: Sul confine tra Messico e Stati Uniti. La frontiera tra i due stati, per un terzo costituita da un vero muro è, appunto, la ferita su cui si giocano i destini di migliaia di uomini. Gli autori hanno raccolto storie e testimonianze dagli abitanti e dagli attivisti di quei territori, restituendole con efficacia.
Andrea Ferraris e Renato Chiocca, La cicatrice, Oblomov Edizioni 2017

Una scrittura efficace e musicale per quattro racconti molto belli, di cui uno, che dà il titolo al libro, ricorda un episodio importante della storia dei Muri e di Torino: la morte per annegamento di Khalid Moufaghib, finito nel Po dopo esser stato ammanettato.
Enrico Remmert, La guerra dei Murazzi, Marsilio 2017, 16,50 euro

Torna il “post-esotico” Volodine con le sue storie dopo l’apocalisse: atmosfere oniriche e personaggi (questa volta, animali) che si muovono in un mondo collassato, surreale, straniante ma anche, paradossalmente, consolatorio.
Antoine Volodine, Gli animali che amiamo, 66thA2nd 2017, 15 euro, traduzione di Anna D’Elia

Un romanzo per bambine e bambini, il cui protagonista è Dailan Kifki, un elefante gran lavoratore e in cerca di adozione. Tra dialoghi in rima, buffi personaggi e situazioni surreali il divertimento è assicurato.
Maria Elena Walsh, Elefantasy, La Nuova Frontiera Junior 2017, 16,50 euro, traduzione di Angela Ragusa, illustrazioni di Andrea Antinori. Per lettrici e lettori 8+

LA LIBRAIA

Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.

Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.

PER INFO: