27 Settembre 2010
Ci sono giorni che non so cosa altro fare se non scorrere.[…] Ci sono anni che vorrei, vorrei non passassero mai.
C’è un racconto, il primo di questa raccolta, che si chiama La memoria dell’acqua. Un racconto scritto in prima persona: dall’acqua.
E’ coraggioso, Luigi Romolo Carrino, è uno che non si tira indietro: come disse a proposito del suo secondo romanzo, Pozzoromolo: Non mi sono risparmiato niente. E niente viene risparmiato, pure a noi; questo libro, in certi punti, fa male.
Anche le parole di questi racconti sono acqua. Acqua pura, che prende la forma di una lingua nuova: di sogno, d’interiorità, di sentimento e emozione. Lambisce, inumidisce e infine penetra negli interstizi di vite legate e però estranee, di situazioni in apparenza familiari che svoltano inconsuete; e, come l’acqua sotterranea, provoca un mormorare dal di dentro, un cercare di capire, aiutandosi con qualche indizio, qualche fotografia, qualche mail, qualche frammento di discorso interrotto.
È un processo amoroso, quello della scrittura: un accostarsi piano, per scendere sempre più in profondità. La parola di Carrino, che è poeta, qui canta, e genera una musica di suoni dal senso molteplice, sospesa nell’ambientazione quasi scarna, che enfatizza il tono rarefatto delle storie. In questo nulla, in questa sospensione in cui vive, anche, chi patisce l’abbandono, ogni addio vissuto trova nuove parole, perché ogni addio è diverso, perché ogni storia è diversa. Perché è sempre, sempre, come fosse la prima volta.
In ogni incontro d’amore sono nuove le parole: è nuovo anche un Ciao. Così accade per l’Addio, anche se poi, lo sappiamo bene, in fondo è sempre la stessa storia, the same old shit. Ma mica ci basta. E Carrino, con le sue Istruzioni, ci fa dono di queste parole nuove, e ci restituisce la dignità di destinatari di un addio uguale a tutti gli addii della storia del mondo, che al tempo stesso è patrimonio individuale di chi si trovi a sperimentarne fino in fondo la portata tragica, eccessiva, ossessiva.
Luigi Romolo Carrino nasce nel 1968 a Napoli ed è laureato in Informatica. Nella narrativa ha esordito nel 2006 con due racconti in Men on Men 5 (Mondadori, 2006). Ha pubblicato Acqua Storta (Meridiano Zero, 2008, Pozzoromolo (Meridiano Zero 2009), il racconto lungo Calore (Senzapatria Editore, 2010), la raccolta di racconti Istruzioni per un addio (Azimut, 2010), il reportage sui cantanti neomelodici A Neopoli nisciuno è neo (Laterza, 2012) e Esercizi sulla madre (Perdisa, 2012).
Luigi Romolo Carrino, Istruzioni per un addio, Azimut 2010, 155 pagine, € 12.
LA LIBRAIA
Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.
Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.