13 Luglio 2018
Amanti uniti a distanza da una micosi, le gravidanze parallele di una donna e di una gatta, una crisi coniugale accompagnata dai malesseri di una coppia di pesci rossi: quelli del Bestiario sentimentale (La Nuova Frontiera 2018, traduzione di Federica Niola, titolo originale: El matrimonio de los peces rojos) di Guadalupe Nettel sono racconti che parlano della presenza degli animali nelle vite degli umani.
Sono storie toccanti e anche inquietanti, come quella della famiglia che, invasa dagli scarafaggi decide, per liberarsene una volta per tutte, di far valere la supremazia umana e di mangiarli. E sono storie che raccontano l’assenza, la mancanza o il venire a mancare.
Con un tratto lieve e una vaga, onirica malinconia, i racconti di Nettel ricordano alcuni autori giapponesi, in particolare il Tanizaki de La gatta. La distanza tra umani e animali ha un che di insondabile, di incomprensibile e indefinibile; oppure non esiste, oppure ancora basta davvero poco per annullarla? Come spesso accade nelle relazioni umane, i tentativi di conoscere, di portare alla luce, di risolvere situazioni problematiche portano spesso a fallimenti e sconfitte che i protagonisti dei racconti contemplano con una sorta di fatalismo.
Nessuna melensaggine, malgrado il “sentimentale” nel titolo, che in realtà mette in luce un aspetto fondamentale dell’essere umano: la sua appartenenza al regno animale. Animali in cui specchiarsi, animali che osservano, che dipendono dagli umani, parassiti, invasori: comunque, compagni da sempre.
L’autrice messicana, che da anni vive a Barcellona, ha pubblicato in Italia due romanzi, Il corpo in cui sono nata e Quando finisce l’inverno.
Guadalupe Nettel, Bestiario sentimentale, La Nuova Frontiera 2018. Traduzione di Federica Niola
LA LIBRAIA
Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.
Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.