8 Febbraio 2014
Il romanzo pubblicato nel 1943 – in yiddish – dal fratello del premio Nobel Isaac Bashevis è un’odissea familiare che si snoda per l’Europa e gli Stati Uniti, dall’inizio del Novecento fino alla Seconda Guerra Mondiale. I protagonisti sono David, Georg e Jegor, ovvero padre, figlio e nipote: i loro nomi danno il titolo alle tre parti del libro. Giunti dalla polacca Melnitz, da un giudaismo tradizionale che si esprime in yiddish, i Karnowski si stabiliscono a Berlino e fuggiranno, durante l’ultimo conflitto mondiale, a New York.
David, commerciante colto e devoto, si inserisce a meraviglia nella comunità ebraica berlinese più altolocata, così come Georg, dopo una fanciullezza scapestrata e contestataria, si afferma diventando un luminare della ginecologia, ospite conteso dei salotti dall’alta società in piena Belle Epoque. Entrambi abbracciano la lingua e la cultura tedesca; la Germania è l’unica, amata patria. Il destino di Jegor, figlio di Georg e dell’infermiera cristiana Teresa, sfocia a tratti nella tragedia: desideroso di cancellare in sé la metà ebraica, si identifica con il nazismo nascente, fino a subire un’atroce umiliazione che sarà una delle ragioni dell’emigrazione della famiglia negli Stati Uniti.
L’autore non accenna all’Olocausto, non ne era a conoscenza; il presentimento di ciò che sarebbe accaduto percorre, tuttavia, buona parte del romanzo.
La famiglia Karnowski è centrale, ma ha accanto un potentissimo coro: ogni personaggio minore, illuminato dalla capacità descrittiva di Singer, ha la stoffa per diventare protagonista. Per non parlare dei coprotagonisti o, meglio, di alcuni di essi, come la moglie di David, Lea, il commerciante Solomon Burak, il vecchissimo libraio Walder, il dottor Landau e soprattutto sua figlia Elsa, stupenda figura femminile, che intraprende la vita politica rinunciando a quella privata.
La famiglia Karnowski, romanzo dimenticato, non solo in Italia, è un capolavoro ritrovato. Uno splendido settantenne, brulicante di vitalità, intenso di colore e di passione.
Israel Joshua Singer, nato nel 1893, fu viaggiatore e giornalista, oltre che scrittore, in Europa e Russia, spesso sotto pseudonimo a causa dell’altro scrittore in famiglia, Isaac Bashevis. Si trasferì nel 1934 negli Stati Uniti dove morì, d’infarto, dieci anni dopo. In Italia è stato pubblicato, da Bollati Boringhieri nel 2011, anche il suo I fratelli Ashkenazi.
Israel Joshua Singer, La famiglia Karnowski, 498 pagine, 20 euro, Adelphi, 2013. Traduzione di Anna Linda Callow.
LA LIBRAIA
Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.
Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.